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Capri

Una delle tre splendide isole della Campania ha sempre ispirato poeti ed affascinato tutte le generazioni del mondo. L’isola di origine calcarea è il proseguimento della Penisola sorrentina, articolata su due altipiani, si divide amministrativamente in due comuni: Capri ed Anacapri. Il nome dell’isola, che significa isola delle capre, risale alla popolazione italica, colonizzata poi nel VII secolo a.C. dai Greci di Cuma per diventare nel V secolo possedimento di Napoli.
Il tempo si dissolve e si piega tra il passato ed il presente, tra la villa romana di Tiberio e la villa di Axel Munte, villa San Michele che prende il nome dalla cappella sorta sui resti di una villa romana; tra la certosa di San Giacomo risalente al XIV secolo e la chiesa di San Michele, progettata attorno al 1720 da Domenico Antonio Vaccaro.
Le bellezze naturali difficilmente si possono descrivere, si devono coinvolgere i cinque sensi per lasciarsi catturare dal profumo degli agrumi, che alimenta una intensa produzione di profumi, dall’odore del mare che invita a tuffarsi nelle sue splendide acque cristalline ed, immaginare la meraviglia di un pescatore che nel 1826 riscoprì la grotta azzurra, forse dopo un millennio; e forse solo dal monte Solaro si può catturare tutto questo in un solo istante.
Marina piccola è il punto d’imbarco per visitare i Faraglioni e la grotta verde. I Faraglioni sono il simbolo di Capri, si ergono come dei monumenti che svettano dal mare, orgogliosi di avere dei nomi come Stella, Faraglione di mezzo e Scopolo, scoglio delle sirene, il più distante dalla costa che ospita le lucertole azzurre, rare specie autoctone.

Da visitare:

La chiesa di S. Michele costruita verso il 1720 su disegno di Domenico Antonio Vaccaro ad Anacapri ;
la villa di San Michele, nota per essere stata la residenza di Axel Munthe, prende il nome da una cappella dedicata al santo sorta sui resti di una villa romana;
monte Solaro raggiungibile in funivia partendo da piazza Vittoria ;
la storica piazzetta al centro di Capri, dominata dalla chiesa barocca di S. Stefano e palazzo Cerio, rielaborazione dell’antico palazzo angioino;
la certosa di S. Giacomo, risalente al XIV secolo, oggi è un centro polifunzionale che ospita anche il museo Diefenbach con opere del pittore omonimo;
Parco Augusto, lungo via Matteotti, offre un paesaggio meraviglioso ed una stele raffigurante Lenin di Manzù;
l’arco naturale sospeso a picco sul mare, raggiungibile da via Matromania, e proseguendo la splendida grotta di Matermania o Matromania, dopo un lungo sentiero villa Malaparte, eccellente esempio del razionalismo architettonico;
lungo il sentiero che conduce alla villa Jovis si incontra la chiesa di S. Michele (XIV sec.) ed il parco di villa Astarita. Villa Jovis è collocata a nord est dell’isola, fu eretta dall’imperatore Tiberio;
la spiaggia di Marina Grande da cui partono le imbarcazioni per la grotta azzurra, collocata al di sotto del livello del mare per un effetto bradisismico;
“il palazzo a mare” ad ovest della spiaggia forse era la villa caprese di Augusto;
i resti dei bagni di Tiberio, ad ovest del palazzo a mare, di una grande villa di età imperiale.